Sebbene abbia origini antiche, oggi Zoagli presenta un aspetto moderno, poiché l’antico borgo fu distrutto completamente dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, indirizzati al ponte della ferrovia che attraversa il paese.
Nonostante ciò, Zoagli rappresenta una straordinaria terrazza sul golfo del Tigullio e offre molti buoni motivi di visita: innanzitutto la “romantica” Passeggiata a mare, costruita a partire dagli anni Trenta sugli scogli, costeggia le due insenature attorno alle quali si sviluppa il borgo, riparata ed assolata d’inverno, splendente d’estate, elegantemente illuminata la sera.
Alle estremità del paese sono due torri di avvistamento, appartenenti al sistema difensivo creato dalla Repubblica di Genova a partire dal XVI secolo, contro la minaccia dei pirati saraceni: a levante, la cosiddetta Torre saracena, recentemente restaurata grazie ad un intervento della Fondazione Carige e sede di mostre ed iniziative culturali. Non è certo che sia stata costruita contemporaneamente all’altra, cioè nel 1550, in occasione della scorreria su Rapallo del pirata Thorgud (che i genovesi chiamavano Dragut), certamente ebbe un ruolo più avanti, dal Seicento in poi, all’interno del sistema di “cordone sanitario” che doveva tenere lontane dalle coste liguri le navi provenienti da aree colpite dalla peste.
A ponente, la Torre Canevaro, sicuramente cinquecentesca, poi inglobata in un edificio divenuto via via più complesso, che alla fine dell’Ottocento assunse il ruolo di villa signorile; oggi è nota come Castello Canevaro, dal nome della più prestigiosa famiglia zoagliese che la possedette e che diede i natali a famosi navigatori ed ammiragli.
Le profondità marine della baia di Zoagli ospitano la bella statua della Madonna del Mare, realizzata nel 1996 dalla scultrice Marian Hastianatte e voluta dai zoagliesi in memoria dei tanti capitani e marinai che nei secoli rischiarono la vita sul mare.
All’estremità del borgo, poco prima di cominciare a salire verso l’Aurelia, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino. Fu costruita nel 1725 su progetto di Antonio Maria Ricca ed ha subito rimaneggiamenti a seguito dei danni bellici; conserva un prezioso ciborio quattrocentesco, una tavola con Madonna con i Santi Erasmo e Leonardo (fine XVI-in. XVII sec.) di Agostino Piaggio, figlio del più celebre Teramo (nativo di Zoagli, attivo tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento, e due sculture lignee della scuola di Antonio M. Maragliano (XVIII secolo), Cristo morto e Madonna del Rosario con Gesù Bambino.
Anche le alture della cittadina riservano piacevoli sorprese, a partire da due interessanti edifici di gusto liberty storicistico (uno stile, cioè, che tende ad imitare ed a riproporre le atmosfere del passato, dal Medioevo gotico al Rinascimento): la villa Merello, realizzata attorno al 1913 dal geniale architetto Gino Coppedè (il cui lavoro fu tanto influente da dare il nome a tutta una fase dell’architettura italiana del tempo) e il suggestivo Castello di Sem Benelli, che il commediografo volle nel 1912 arroccato sulla scogliera, imponente ed inquietante come un vero castello gotico.
Le colline offrono poi una serie di incantevoli itinerari che raggiungono chiese antiche e collocate in posizioni panoramiche mozzafiato, come la neoclassica Sant’Ambrogio, al confine con Rapallo, e l’antica San Pantaleo, edificio romanico oggi molto rimaneggiato, ma che ancora conserva i caratteri di una chiesa–ospitale, punto di ristoro e riposo per viaggiatori e pellegrini, presso un valico di un’importante via di collegamento verso Genova. Nella chiesa di San Pietro di Rovereto si conserva un’urna cineraria romana in marmo lunense, dell’età claudia (I sec. D.C.), decorata con festoni di fiori e frutta sorrette da teste di arieti e con grifoni e recante un’iscrizione dedicatoria apposta in epoca più tarda a Caio Sestio Spectato, tesserario (trasmettitore della parola d’ordine scritta sulla tesserae) della coorte prima pretoria della legione Pia Vindex.
Infine, va ricordato come Zoagli sia stata, dall’XI secolo a pochi decenni fa, una delle capitali della produzione di velluto di seta.
Il Comune di Zoagli ha recentemente realizzato la catalogazione dei beni culturali della città, integralmente reperibile sul sito ufficiale dell’Ente http://www.comune.zoagli.ge.it/.