Scarse sono le notizie storiche del territorio di San Colombano Certenoli. E’ attestata la presenza monastica (attestata a partire del X secolo) dell’importante cenobio di San Colombano di Bobbio, peraltro presente in diverse zone dell’area tigullina (Scaona, Benbelia, Monte, Vinealis, Romalio, Plecherio), ma le uniche date certe risalgono al XII secolo, quando le decime pertinenti a diverse località (Bembeggi, Vignale, Romaggi, Certenoli) erano allivellate a un tal Rinaldo, figlio di Lanfranco (1159), mentre altre decime sono notate a Camposasco. Nella tassa imposta nel 1387 all’Archidiocesi di Genova da papa Urbano VI, è inoltre ricordata la chiesa di San Colombano de Bembelio. Non sono noti forti centri di potere feudale dei conti di Lavagna o dei Fieschi in quest’area, ma le ricerche in corso sul Medioevo in alta Val Fontanabuona potrebbero nascondere interessanti spunti di riflessione. Calvari, nel corso della seconda metà del XVII secolo, partecipò alla Congiura (1672) ordita da Raffaele della Torre, con la complicità di Casa Savoia, contro la Repubblica di Genova, fallita sul nascere. Da Calvari, Chiavari e Rapallo sarebbero giunti in soccorso di Raffaele della Torre alcuni suoi parenti, ma è certo che la Repubblica, all’indomani della sventata congiura, procedette al sistematico arresto e interrogatorio di tutti gli uomini dal cognome “Torre” o “della Torre” presenti nel Dominio di Terraferma.
Dal XVII secolo la Val Cichero fece parte dei territori montani (“di Oltremonte”) della Podesteria, poi Capitaneato di Rapallo, sottoposto al dominio di Genova, di cui seguì le vicende fino all’epoca moderna.
Anche dal territorio di San Colombano Certenoli, la cui denominazione fu oggetto di lunghe discussioni, giunsero aiuti nel 1797 durante le insorgenze dei Viva Maria.