Tracce di presenza umana nell’Età del Ferro sono testimoniate sul castellaro posto sulle alture di Zoagli. In epoca romana doveva esistere nella zona un insediamento, toccato dalla strada costiera, di cui restano tracce a Sant’Ambrogio di Rovereto. Secondo alcuni Zoagli era l’antica stazione di sosta di ad Solaria, nominata nella Tabula Peutingeriana (itinerario figurato del mondo romano del IV sec. d.C.).
Nel Medio Evo la zona cadde sotto l’influenza dei Fieschi: nel XIII secolo Ottobuono Fieschi (futuro papa Adriano V) possedeva terre, una casa con torre, forno e frantoio nella parrocchia di Sant’Ambrogio della Costa, beni che rimasero proprietà della famiglia anche nei secoli successivi, almeno fino al XVII secolo. Una rilevazione catastale del 1640 indicava possedimenti di Maddalena Fieschi in località Forno e Norè.
Parte del territorio zoagliese era compreso nella podesteria, poi capitaneato di Rapallo - San Martino nel sestiere di Amandolesi, Semorile in quello di Borzoli -, sottoposto al diretto dominio di Genova, di cui Zoagli seguì le sorti nell’epoca moderna.
Sulle tracce dei Fieschi
Il mulino di Ottobuono Fieschi
Il 9 marzo 1268 l’arciprete di Lavagna Guglielmo, procuratore del cardinale Ottobuono Fieschi - futuro papa Adriano V - locava a un tale Ugheto da Fontanabuona le terre, la casa con torre, forno e cipressa (frantoio), poste nella parrocchia di Sant’Ambrogio della Costa, nel luogo detto alla Chiappa. Ancora nel 1640 il locatario pagava il terratico alla famiglia. La località Chiappa, esistente tutt’oggi, è poco fuori l’intensa urbanizzazione rapallese, fra i Comuni di Rapallo e Zoagli, dove è possibile vedere ancora un mulino funzionante, con la sua ruota metallica che gira per la forza motrice inferta dall’acqua. Il proprietario - Bartolomeo Raggio - ricorda che lungo il torrente Carcara erano in azione altri mulini. L’antico edificio, anche se non è più quello duecentesco del cardinale, è un bell’esempio delle strutture produttive di un tempo. Testimonia la vocazione di questo territorio, la sua continuità produttiva, quasi millenaria, che si è tramandata praticamente senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri.
I Fieschi possedevano altri beni nel territorio di Zoagli, nelle località Forno e Norè.