Mezzanego trova la sua ragione storica nella presenza delle vie di comunicazione che collegavano la costa del Tigullio con il Piacentino e la Pianura Padana attraverso la Val d’Aveto e la Val di Taro (Passo del Bocco). La tipologia degli insediamenti è spesso raccolta attorno alle chiese che caratterizzano ciascuna frazione, tutte ad una quota altimetrica ragguardevole. Si tratta del sistema di comunicazioni di mezza costa che, dal fondovalle, ascendeva la propaggine di uno dei numerosi crinali dei monti per portarsi lungo strade carovaniere di origine antica, spesso poste sugli stessi crinali o a mezza costa, più sicure di quelle di fondovalle per l’assenza di eventi alluvionali improvvisi, maggiormente esposti al sole e più sicuri perché gli assalti dei banditi dovevano avvenire “a vista”, vanificando così l’effetto di sorpresa.
E’ probabile che alcuni di questi insediamenti traggano origine dall’organizzazione pagense almeno di Età Romana: Semovigo (Summus vicus), Mezzanego (Vicus medianus), San Siro Foce (Foron). Secondo gli studi di Gino Redoano Coppedè l’uso anomalo del termine “foce” proverebbe la presenza, in Età Romana, di un “foro”, ovvero di un insediamento commerciale, posto nelle vicinanze, ipotesi non improbabile per l’attuale villaggio di San Siro Foce, da sempre posto sull’importante arteria di comunicazione fra Genovesato e Valtarese, luogo di fiorenti scambi commerciali caratterizzato da presenze fondiarie e feudali delle famiglie Fieschi e Ravaschieri, ai quali probabilmente si deve l’edificazione della villanova di Borgonovo. Sia Ravaschieri che Fieschi non erano estranei a una politica di pianificazione territoriale: si pensi, appunto, a Borzonasca o alla stessa Chiavari per i Ravaschieri o a Varese (Ligure) per i Fieschi.
Nei pressi del “castello” di Mezzanego (detto anche “castello dei Fieschi”), un tipico edificio di gusto neogotico che sbarra la strada per Borzonasca all’altezza del bivio per il Passo del Bocco, gli uomini di Gian Luigi Fieschi il giovane, nella notte fra il 15 e il 16 agosto del 1543, arrestarono il bandito Vincenzo Zenoglio detto il Crovo, nato forse nella stessa Mezzanego (per altri a Borgonovo), che per lunghi anni, con la sua banda di una quarantina di uomini a cavallo armati, aveva terrorizzato i viandanti e le popolazioni della Valle.