Il territorio di Neirone era già abitato nell’Età del Ferro, come attesta la sepoltura del V-IV secolo a.C. scoperta nell’Ottocento presso la frazione di Corsiglia, detta “tomba di Roccatagliata” e oggi conservata al Museo Archeologico di Genova-Pegli.
Anteriormente al Mille il territorio di Neirone faceva parte dei possedimenti della chiesa ambrosiana a Genova e nel contado, che li conservò sotto forma di Avvocazia fino al XIII secolo. La famiglia degli Avvocati (ossia un ramo dei genovesi Carmandino), così chiamati dalla carica che avevano esercitato per la chiesa ambrosiana, tenne in origine il castello di Roccatagliata, che passò nel 1259 ai Doria e fu acquisito dai Fieschi nel 1273, nell’ambito della loro politica di espansione e radicamento lungo la dorsale appenninica. La sua posizione era infatti strategica: comprendeva il territorio dell’alta Fontanabuona e controllava le strade dirette al Piacentino e al Parmense attraverso le Valli Trebbia e Aveto. Il feudo di Roccatagliata, organizzato in podesteria con sede a Neirone, salvo due brevi interruzioni (nel 1371 e nel 1433), rimase ai Fieschi per tre secoli. La loro consuetudine di gestire i feudi con mano leggera, lasciando ampio spazio alle famiglie locali trova a Roccatagliata un esempio finora unico in ambito ligure: nel 1500 Gian Luigi Fieschi il vecchio (nonno dell’omonimo congiurato) investì la vasta area boscosa della “Cerreta” a nove parentelle (gruppi familiari) – Pensa, Gardella, Lercari, Grossi, Bastia, Brondi, Fregoso, Bassi e Gnecchi – a fronte di una corresponsione annua di 3 fiorini e 10 mine di ghiande. Successivamente, nel 1540, veniva ammessa ad usufruire della Cerreta anche la parentella dei Rosasco, che ottenne una separata investitura da Gian Luigi Fieschi il giovane.
Nel 1547, in seguito alla fallita congiura di Gian Luigi il giovane contro Andrea Doria, molti dei suoi domini furono incamerati dalla Repubblica di Genova, che pose a Neirone la sede della Podesteria genovese di Roccatagliata-Neirone. Da allora le sorti di questo territorio seguirono le vicende storiche della Repubblica di Genova.
Sulle tracce dei Fieschi
Roccatagliata, centro del feudo fliscano
L’abitato sorge nel cuore del dominio dei Fieschi in Valle Fontanabuona ed è illustrato - anche se da un artista contemporaneo, Baldini nel 1956 - all’interno della parrocchiale di San Lorenzo a Roccatagliata. Nel dipinto il centro si sviluppa ad andamento nastriforme attorno al rilievo che ospita il castello dei Fieschi, del quale, allo stato attuale, restano pochissime tracce: la spianata artificiale, forse la cisterna scavata nella roccia. Parte del materiale è stato probabilmente asportato – come da prassi – per gli edifici del borgo, come attesta il suo utilizzo alla fine dell’800 per l’ampliamento dell’aula della parrocchiale.
Dalle fonti scritte si apprende che il cardinale Ottobuono Fieschi - papa Adriano V - vi possedeva un palazzo (testamento del 1275). La tradizione lo ubica, però, a Corsiglia – frazione prossima a Roccatagliata -, dove ancora oggi esiste un edificio detto il palazzo del papa. Per volere del cardinale Luca Fieschi, inoltre, – così recita un’epigrafe del 1328 con stemma fliscano murata all’interno della chiesa di Roccatagliata – è stata edificata la stessa parrocchiale a cura di Facino Bianchi dei conti di Lavagna. Secondo queste premesse, Roccatagliata si pone come uno dei nuclei forti fliscani. Sono presenti il palazzo e la chiesa un binomio che sembra caratterizzare i luoghi più legati ala famiglia quali Trigoso, San Salvatore e più tardi Carignano (Genova).