Il paese di Santo Stefano è collocato in una conca alpestre circondata da alti monti ricchi di boschi e di pascoli, fra i quali si erge imponente il monte Maggiorasca (1799 m). E’ da sempre il più importante centro della Val d'Aveto poiché punto di incontro per le regioni circostanti, oltre che per le aree collinari e montane della Liguria Nord Orientale.
Il territorio si estende fra i 700 e i 1.800 metri slm, racchiuso dalle più alte vette dell'Appennino Ligure, che conferiscono un aspetto alpino e un clima fresco e asciutto. D'inverno l'innevamento è abbondante e dura fino a primavera inoltrata, per lasciare il posto ad una flora di grandissimo pregio, che crea straordinari effetti cromatici. Sono note le acque pescose dei torrenti, tra cui il più importante, l’Aveto, è noto anche dalle opere letterarie di Hemingway.
La specie ittica predominante in Val d'Aveto e' sicuramente la trota fario (Salmo trutta), che resiste ancora con popolazioni autoctone che (ancora per) poco risentono delle immissioni di ceppi atlantici.
Assieme alle prime, le altre specie numerose e "storiche" sono il vairone ed il barbo nelle sue varietà Comune e Canino (meridionalis); il temolo (Timalus timalus) è una felice realtà che solo nel bacino avetano (con una specie pregiata) è riuscito ad ambientarsi perfettamente, riproducendosi costantemente ormai da qualche decina di anni. Ultima specie presente, seppur in maniera marginale, è il cobite, ottimo indicatore ambientale, così come il Gambero di fiume (Astrapotamobius pallipes) e la larve degli insetti Tricotteri (portasassi e portalegna).
Il gruppo del Monte Maggiorasca offre la vetta più alta dell'Appennino ligure e insieme alle altre cime montane regala all'escursionista panorami indimenticabili, inoltre non mancano, ad ogni stagione, eventi turistici e culturali atti ad intrattenere il visitatore che decide di soggiornare in valle.
Dal Tomarlo al Penna sugli sci si arriva al bosco incantato della foresta demaniale del Monte Penna, montagna consacrata alla divinità ligure Pen.
Essendo un’area di passo, la zona di Santo Stefano d’Aveto è anche centro nevralgico dell’Alta Via dei Monti Liguri, che collega l' entroterra di Ventimiglia con le alture spezzine. Tra le specie animali presenti nell’area sono da ricordare: il succiacapre (Caprimulgus europaeus), l’albanella reale (Circus cyaneus), lo sparviero (Accipiter nisus), il codibugnolo (Aegithalos caudatus), l’allodola (Alauda arvensis), la pispola (Anthus pratensis), il luì piccolo (Phylloscopus collybita), il luì bianco (Phylloscopus bonelli), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), numerosi anfibi tra cui il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e la rana dalmatina (Rana dalmatina) e italica (Rana italica).
Tra le numerosissime specie di piante si ricordano: la rosolida o drosera a foglie rotonde (Drosera rotundifolia), pianta carnivora caratteristica e rara sull’Appennino, la pinguicola o erba unta (Pinguicola europaea), le orchidee palustri (Epipactis helleborine, Epipactis palustris), oltre ad alcune specie alpine tra cui si ricorda a titolo d’esempio la soldanella alpina (Soldanella alpina) e diverse specie di muschi nordici Sphagnum fuscum e Sphagnum rubellum.
Tutto questo si può osservare lungo numerosi itinerari e le belle piste di sci da fondo segnalate (http://www.cailigure.it/, http://www.cai.it/, http://www.vivamontagna.it, http://www.parks.it, http://www.valdaveto.com/).
I tratti di sentieri che partono da Santo Stefano sono numerosi e ben segnalati. Tra i tanti, si ricordano:
· Santo Stefano – Rocca d’Aveto - Monte Maggiorasca.
· Santo Stefano – Allegrezze.
· Santo Stefano – Rocca d’Aveto – Groppo Rosso.
· Santo Stefano – Prati di Gatera – Groppo Rosso.
· Santo Stefano – Prato Cipolla – Lago Nero.
· Santo Stefano – Monte Bue.
· Foresta Demaniale del Monte Penna.
· Passo del Chiodo– La Nave - Monte Penna.
In inverno è possibile prenotarsi per la stagione sciistica presso lo IAT di Santo Stefano d’Aveto.