Il caso del comune di Ne é particolare nel Tigullio: un unico Comune comprende un’intera valle, la Val Graveglia. Il territorio è articolato nelle località di Arzeno (m 603), Botasi (m 494), Campo di Ne (m 186), Case Soprane (m 686), Cassagna (m 462), Castagnola, Chiesanuova, Giastre (m 262), Iscioli (m 385), Nascio (m 422), Prato di Arzeno (m 591), Reppia (m 546), Sambuceto (m 317), Statale (m 594), Terisso, Tolceto, Zerli (m 374). Nonostante le basse quote delle aree abitate, la linea spartiacque che delimita il bacino imbrifero della Val Graveglia è caratterizzata da cime piuttosto elevate. Partendo a Nord dalla cresta del Monte Zatta (1.404 m), la linea passa verso sud-est sui monti Coppello (1.066 m), Chiappozzo (1.126 m), Biscia (989 m) e Porcile (1.289 m) al confine con la Val di Vara. In direzione sud-ovest, la linea congiunge i Monti Capra (1.058 m), Bocco (1.021 m) e Roccagrande, separando la Val Graveglia dalla Val Petronio. I Monti Carnella (713 m), Dei Preti (712 m), Lungo (555 m), Carmona (724 m) e Camilla (1.001 m) dividono invece la Val Graveglia dalla Valle Sturla.
La Val Graveglia è nota, dal punto di vista ambientale, soprattutto ai geologi. Si può dire che sia uno scrigno di sapere sulla storia delle terre emerse: con sequenza inversa si susseguono argilliti, arenarie, calcari, diaspri e radiolariti, basalti, gabbri e serpentiniti, rocce metamorfiche antichissime. In questa varietà geolitologica si sono formati minerali dai colori e dall’aspetto particolari. Alcuni sono stati scoperti da pochi decenni: la medaite, la palenzonaite, la tiragalloite, la chernovite. Altri e molti minerali sono ricercati da collezionisti di tutto il mondo e diverse quantità si trovano al museo mineralogico di Reppia e al “Parma Gemma” di Casarza Ligure, allestito da un privato e ricchissimo di campioni.
Area di rocce preziose non solo per chi le studia, ma anche e soprattutto per chi ne ha tratto in passato fonte di guadagno e oggi ne trae risorsa ecoturistica. Nei diaspri della Val Graveglia è nascosto il minerale che permette la formazione delle migliori leghe d’acciaio: la braunite, ricchissima di ferro e manganese.
Le miniere più note sono senza dubbio quelle di Gambatesa (http://www.minieragambatesa.it).
Dal punto di vista naturalistico più stretto, la Val Graveglia e, con essa, l’unico Comune, Ne, ha una ricchezza faunistica e floristica che rispecchia la diversità dei substrati. Fra gli esemplari dell’avifauna i più maestosi sono l’aquila reale (Aquila chrisaetos), l’astore (Accipiter gentilis), lo sparviero (Accipiter nisus), l’albanella reale (Circus cyaneus) e l’averla piccola (Lanius collurio). Altre specie importanti di flora e fauna sono l’asplenio del serpentino (Asplenium cuneifolium), la cardamine di Plumier (Cardamine plumieri), le numerose orchidee (Epipactis helleborine, Epipactis palustris, Neotia nidus-avis, Orchis incarnata, Orchis mascula, Orchis provincialis) e i gigli selvatici (Lillium bulbiferum, Lillium martagon).
L’area del Monte Zatta ha una foresta demaniale regionale di 98 ha, denominata appunto “Monte Zatta”, e appartiene anche ad altre aree di tutela, tra cui - oltre al Parco Naturale Regionale dell’Aveto (http://www.parks.it/) - sono i due Siti di Importanza Comunitaria “pSIC Monte Verruga – Monte Zenone – Roccagrande – Monte Pù” e “pSIC Monte Zatta – Passo del Bocco - Passo Chiapparino – Monte Bossea”.
Il Monte Bossea, e già lo si deduce dal toponimo, è una delle aree liguri più ricche di bosso (Buxus sempervirens), una specie relittuale che vive nei versanti esposti a solatio soprattutto sui diaspri e le serpentiniti. Insieme al bosso, tra le rocce verdi della Val Graveglia si trovano la ginestra di Salzmann (Genista salzmannii) e nei pascoli lo zafferano ligure (Crocus ligusticus).
Tutto questo si può osservare con semplici itinerari (http://www.cailigure.it/, http://www.cai.it/, http://www.parks.it/, http://www.genovadfl.it/, http/cartogis.provincia.genova.it) tra cui si consigliano:
· Sentieri e percorsi della Miniera di Gambatesa http://www.minieragambatesa.it/.
· Santa Reparata Vecchia di Tolceto - Crocetta-San Michele di Osti - Zerli.
· Sambuceto - Colla (Sant' Antonino) - Valle del Gromolo.
· Nascio - Cassagna – Crocetta.
· Frisolino - Zerli.
· Statale - Monte Porcile - Monte Verruga (percorso impegnativo).
· Statale - Monte Porcile - Passo Broccheie e pendici est monte Capra - Colle di Arena - Pendici est monte Bocca di Bargone - Passo del Bocca di Bargone - Bargone (percorso impegnativo).
· Passo del Biscia (rifugio) - Monte Chiappozzo - Monte Capello - Monte Zatta (segnavia un cerchio rosso pieno: segnalazione in rifacimento FIE 1992) (percorso impegnativo).
· Reppia (m 599) - Torrente Reppia - Case Visagna - Baite Tre Fontane - Pendici sud e ovest Monte Camilla - Pendici ovest Monte Cian - Pendici sud Monte Zatta - Monte Zatta di Ponente - Monte Zatta di Levante (m 1404) (percorso impegnativo).