Castiglione Chiavarese si colloca nella valle del torrente Petronio, ove affluiscono le acque del rio Frascarese e dei rii del Poggio, del Guacci, Lavaggini, Traversa e Vasca, posti ai confini orientali del territorio comunale. E’ suddivisa in frazioni di grande pregio architettonico ed archeologico, ma anche naturalistico in virtù del substrato serpentinitico del complesso del Bracco: rappresentano, infatti, siti ove gli archeologi e i geologi studiano da sempre i terreni ricchi sia di ritrovamenti storici, che di minerali rarissimi.
Le aree collinari e montane sono caratterizzate dalla presenza dei Monti Campegli, Rusparola, Pù, Tassea, Crosa, Bastia e Arpesella, che da Ovest a Est formano una cornice la cui quota media è di circa 700 m slm.
Una delle valli più conosciute dell’area di Castiglione è quella del rio Frascarese, ove sono state ritrovate tracce dell’uomo fino all’età del rame nelle omonime grotte (Grotte del Frascarese), collocate in un’area carsica a calcari di elevato pregio ambientale e archeologico. Data la varietà geolitologica dei substrati, flora e fauna risultano ricche in tutta l’area. Dalle cenosi serpentinicole del Passo del Bracco, si arriva con l’occhio dell’osservatore attento, a cogliere gli ambienti delle aree ombrose e dei substrati sedimentari.
Castiglione è inserito in numerosi siti di Importanza Comunitaria: il primo è il “pSIC Punta Baffe – Punta Moneglia – Val Petronio” che, oltre a foreste di pino marittimo (Pinus pinaster), possiede formazioni ad euforbia arborea (Euphorbia arborea), aree estese a bosso (Buxus sempervirens), ginestra di Salzmann (Genista salzmannii) e radure in cui è possibile trovare la sughera (Quercus suber) e rari individui di vite selvatica (Vitis vinifera ssp. sylvestris).
Tra gli animali, innumerevoli per diversità di specie, ricordiamo il gufo reale (Bubo bubo), lo sparviere (Accipiter nisus), il pellegrino (Falco peregrinus), oltre a diverse specie di pipistrello (Pipistrellus pipistrellus e Myotis spp) nelle rare e pregevoli zone carsiche del Frascarese.
Tra gli insetti sono le numerose specie di Lepidotteri, tra cui per appariscenza e rarità si ricordano la cedronella (Gonepteryx cleopatra) e la ninfa del corbezzolo (Charaxes jasus).
Altro pSIC a cui Castiglione appartiene è il “Monte Verruga – Monte Zenone – Roccagrande - Monte Pù”, con substrato prevalentemente ofiolitico e grande interesse sia per la vicinanza con gli stagni di Bargone (nel Comune di Casarza Ligure), sia per gli animali endemici in esso presenti: il geotritone (Speleomanthes ambrosii) che ben si adatta agli ambienti di grotta, l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) e diversi coleotteri e gasteropodi rari e con habitat fluviali.
Tra gli invertebrati di notevole interesse sono le farfalle Zerynthia polyxena e Euplagia quadripunctaria, considerata di interesse prioritario per la Comunità Europea.
Ultimo, ma non meno importante, è il “pSIC Deiva – Bracco – Pietra di Vasca - Mola”, la cui area è dominata dal crinale con andamento Est-Ovest compreso fra il Salto del Cavallo e il Monte San Nicolao. Anche in questa zona il livello di biodiversità è altissimo. Tra gli endemiti vegetali sono presenti la crespolina ligure (Santolina ligustica) e lo zafferano ligure (Crocus ligusticus).
Tutto questo si può osservare lungo gli innumerevoli itinerari che i territori orientali della Val Petronio offrono e per cui è possibile accedere ad esaurienti descrizioni sulla logistica da http://web.tiscali.it/vadopiano/liguria:
• Traversata da Velva a Bracco.