Due strade da antichissima data segnano i limiti di questo territorio: una sottocosta sembra tenere al riparo dai venti di tramontana oltre lo spartiacque; la seconda percorre il fondovalle.
Scendendo dalla località Case Zatta si trova il paesino - una volta molto più abitato- di Semovigo, dall'antica forma latina Summus vicus, cui fa eco il paese sottostante chiamato Mezzanego, ossia Vicus mezzanicum, ad attestare le origini antiche di queste località. La strada di Vicus mezzanicum prosegue verso San Siro Foce per raggiungere il Passo del Bocco, che collega la Liguria all'Emilia e si addentra nelle splendide faggete del Monte Zatta.
Non va dimenticato che proprio lo Zatta, assieme ai Monti Ramaceto, Caucaso e Gottero, caratterizza fortemente il paesaggio dell'Appennino Ligure di Levante, con i versanti a sud molto dirupati e costituiti da stratificazioni rocciose uniformemente inclinate, e i versanti a nord coperti da rigogliose faggete. Questi monti rappresentano una vera e propria barriera ai freddi venti settentrionali, per cui in inverno capita spesso di vedere il versante a nord ammantato di neve fino quasi alla cresta e il versante meridionale completamente asciutto. Il Monte Zatta non è una cima isolata, bensì un contrafforte di 1 km delimitato ai suoi estremi da due cime: il Monte Zatta di Ponente (1.355 m slm) e lo Zatta di Levante (1.404 m slm). Tra le due cime si estende un ampio anfiteatro roccioso, che l'itinerario in questione percorre lungo la cresta sommatale, con punti di notevole interesse paesaggistico. E’ quindi una delle montagne maggiori della Liguria; i versanti meridionali si presentano ripidi e brulli e contrastano fortemente con i declivi dolci e boscosi di settentrione. La diversità del contesto paesaggistico costituisce uno degli elementi di maggiore interesse per l'escursionista; salendo dal versante a Sud verso il mare si affronta una salita impegnativa in un territorio nudo e solare. Sopraggiunti sulla cresta, l'ambiente muta improvvisamente distendendosi in una faggeta fra le più belle in Liguria.
Lungo la strada del fondovalle, toccato Vignolo Piano, si raggiunge la località Prati, sede della casa comunale e di tutti i servizi. Sulla strada della Val Mogliana, ricca di piccoli ponti medievali, si incontra Isola di Borgonovo.
Mezzanego è la terra delle nocciole; un tempo la raccolta costituiva la principale fonte economica, oggi invece pochi praticano questa attività. Modesta è pure la coltivazione della vite e dell'olivo.
La natura del territorio di Mezzanego si deve sia alla presenza del Monte Zatta, che alle numerose norme di tutela che ne garantiscono la conservazione. Buona parte della sua area è infatti interessata dal Parco Regionale dell’Aveto e comprende la foresta demaniale regionale “Monte Zatta”, dove si trova uno degli alberi monumentali più noti e maestosi della Liguria, il “Faggio 40”, denominato così dal numero di serie assegnatogli dalla Forestale e salvato dalla ceduazione in quanto un ottimo esemplare da matricina rimasto ormai tra i miti degli alberi monumentali liguri.
La foresta è di facile accessibilità sia per la vicinanza alla strada che conduce al passo del Bocco e all’omonimo bar-rifugio noto a tutti gli escursionisti, sia perché attraversata dalle tappe 35 e 36 dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Mezzanego è territorio tutelato anche dalla presenza di un Sito di Importanza Comunitaria, il “pSIC Monte Zatta – Passo del Bocco – Passo Chiapparino – Monte Bossea”, che si apre anche alla Provincia della Spezia. Il pSIC ha una geologia caratterizzata dalle argilliti di Giaiette e dalle arenarie del Monte Zatta e, in parte, da serpentiniti e basalti.
Oltre alle faggete di crinale e ai coltivi di collina, si osservano brughiere, castagneti e prati da fieno. Una delle specie protagoniste del pSIC è la ginestra di Salzmann (Genista salzmanni), ma tra la flora si deve ricordare la specie endemica zafferano ligure (Crocus ligusticus).
Fra gli esemplari dell’avifauna i più maestosi sono l’aquila reale (Aquila chrisaetos), l’astore (Accipiter gentilis), lo sparviero (Accipiter nisus), l’albanella reale (Circus cyaneus) e l’averla piccola (Lanius collurio).
Altre specie importanti di flora e fauna sono l’asplenio del serpentino (Asplenium cuneifolium), la cardamine di Plumier (Cardamine plumieri) e le numerose orchidee (Epipactis helleborine, Epipactis palustris, Neotia nidus-avis, Orchis incarnata, Orchis mascula, Orchis provincialis) e i gigli selvatici (Lillium bulbiferum, Lillium martagon).
Tutto questo si può osservare lungo semplici itinerari (www.cailigure.it, www.cai.it, www.parks.it, www.genovadfl.it, http://cartogis.provincia.genova.it/), tra cui si consigliano:
• Prati – Monte Ramaceto.
• San Siro Foce – Monte Zatta.
• Passo del Bocco – Monte Zatta.
• Anello del Monte Vailera.