Terra di passaggio, crocevia di porti e di importanti vie di transito, la Liguria ha spesso ospitato, di passaggio o per soggiorno, artisti, poeti, filosofi, musicisti e pochi sono stati quelli che non hanno subito il fascino dei suoi panorami, dei suoi borghi, del suo mare.
Non è da meno l’area del golfo del Tigullio; una panoramica estremamente dettagliata delle presenze è disponibile sul sito del Parco Culturale del Tigullio http://www.parcoculturaletigullio.it/, al quale rimandiamo per un approfondimento. Cercheremo comunque qui di tracciare un breve itinerario orientativo.
Fra i primi testimoni della bellezza del Tigullio troviamo i padri della nostra letteratura: Dante Alighieri ricorda Chiavari e l’Entella nella Commedia e la tradizione locale vuole che sia stato ospite dei Fieschi durante il suo esilio, mentre Francesco Petrarca nell’Africa canta «i sinuosi lidi» di Sestri e lo scorcio del golfo che si apre fino a Portofino; egli è ricordato anche come ospite dell’Abbazia della Cervara, a Santa Margherita.
Spostandoci avanti nel tempo, troviamo il pittore francese Fragonard intento a ritrarre il ponte sul Gromolo, a Sestri, in un suo paesaggio, durante uno dei suoi viaggi italiani alla metà del Settecento.
Arriviamo quindi agli artisti che hanno toccato queste terre lungo l’Ottocento.
Da levante a ponente, troviamo il compositore Gioacchino Rossini grande estimatore dei funghi secchi e delle altre specialità della monache agostiniane di Varese Ligure, e il poeta George Byron, proveniente dalla residenza italiana di Lerici, colpito dalla bellezza di Sestri Levante e che pare abbia piantato un prezioso giglio sulla spiaggia di Cavi di Lavagna. Altrettanto amò Sestri il favolista Hans Christian Andersen, che ricorda con incanto una serata trascorsa nella Baia del Silenzio; a lui la città dedica oggi un premio rivolto alla letteratura per l’infanzia ed un grande festival di teatro di strada.
Soggiornano a Chiavari lo scrittore francese Stendhal, grande amante dell’Italia, ed il compositore Franz Listz; e parla con ammirazione di Sestri Levante anche Richard Wagner.
Fra Zoagli e Portofino soggiorna a lungo il filosofo Friederich Nietsche, che compone qui il suo Zarathustra e che, anzi, sostiene di averlo incontrato proprio sui sentieri del monte di Portofino; del resto Maupassant, ormeggiato con il suo yacht a Portofino, non può non notare che «questa parte della Riviera italiana è incomparabilmente attraente».
Anche Alessandro Manzoni dedica una gita in carrozza alla costa del Tigullio ed al Santuario delle Grazie, a Chiavari.
Il mare di Rapallo, le scogliere e il brutto incontro con un riccio vengono raccontati invece da Sigmund Freud, ospite a Rapallo.
Nella prima metà del Novecento, il golfo del Tigullio diventa un crocevia di presenze di pittori di grande importanza.
Lungo gli anni, mentre il commediografo toscano Sem Benelli si fa costruire un castello di gusto gotico a Zoagli e Gabriele D’Annunzio incontra Eleonora Duse a Santa Margherita; mentre Guglielmo Marconi elegge il Tigullio come base di partenza dei suoi esperimenti sulla radio ed Ezra Pound a Rapallo e Zoagli produce i suoi componimenti poetici, mentre Eugenio Montale dedica a Sbarbaro la poesia Caffè a Rapallo, è possibile incontrare nel Tigullio anche esponenti di primissimo piano della scena delle avanguardie artistiche.
L’espressionista Kokoschka coglie in un suo dipinto il panorama da San Pantaleo, a Zoagli, e Kandinskij, durante un lungo soggiorno a Rapallo con l’amante e pittrice Gabrièle Munster, percorre gli ultimi passi nella pittura figurativa, prima del salto nella dimensione dell’Astrattismo.
Intanto, Filippo Tommaso Marinetti sceglie Chiavari, nel 1931, per mettere in opera un improbabile Aeropranzo futurista; Carrà dedica un dipinto alla Marina di Moneglia e fra Sestri Levante e Chiavari si concentrano le ricerche del gruppo di artisti italiani protagonisti del movimento chiamato Novecento, quali Arturo Tosi, Leonardo Dudreville, Ottone Rosai, Achille Funi; in particolare, Alberto Salietti deciderà di concludere la sua vita a Chiavari e lascerà alle collezioni della Società Economica http://www.societaeconomica.com/ l’intera raccolta dei suoi Diari pittorici, albi di schizzi realizzati fra il 1935 e il 1960, dove i borghi e le scogliere di Chiavari e del Tigullio appaiono fra le vedute fiorentine e parigine.
Come Salietti, trascorsero gli ultimi anni nel Tigullio Gaetano Previati e il divisionista Rubaldo Merello, che rimasero l’uno a Lavagna e l’altro a Santa Margherita fino ai primi anni Venti, e più tardi Michele Cascella. E ancora, nel Novecento, vissero e furono ispirati dal Tigullio i pittori Lino Perissinotti, Emanuele Rambaldi, Adriano De Laurentis http://www.delaurentis.it/, Santiago Cogorno, gli scultori Francesco Falcone, Rodolfo Castagnino, Piero Solari, Guido Galletti, Roberto Ersanilli.
E se possiamo trovare a Moneglia il librettista Felice Romani, che collaborò con Bellini e Donizetti, e sulle spiagge di Sestri Levante, Elio Vittorini e Salvatore Quasimodo, mentre Giuseppe Ungaretti frequenta il dotto circolo dei pittori raccolti attorno a Rosai alla Mandrella, sempre a Sestri, più lunga è la presenza di Ernest Hemingway, che amò particolarmente Rapallo ma anche la Val d’Aveto: ricordando di averla attraversata, quand’era corrispondente di guerra in Italia, la definì «la valle più bella del mondo».
Non possiamo poi dimenticare gli artisti nati nel Tigullio: il pittore cinquecentesco Luca Cambiaso, nato a Moneglia, e nel Novecento artisti come i poeti Camillo Sbarbaro e Giovanni Descalzo e lo scrittore Vittorio G. Rossi; originario della Val di Vara è un personaggio entrato nella dimensione senza tempo della letteratura: quella Luigia Ferrari Pallavicini, ricordata da Foscolo dopo la rovinosa caduta da cavallo, nata a Genova da famiglia varesina.
Bibliografia
M. Barrai-L. Ginocchio, Tigullio. Guida ai percorsi del Parco Culturale, Rapallo 2000.
Kandinsky, Vrubel, Jawlensky e gli artisti russi a Genova e in Liguria, catalogo della mostra, a cura di F. Ragazzi, Milano 2001.
Comune di Rezzoaglio, Hemingway e la Val d’Aveto, Genova s.d.